Il progetto di scavo e ricerca storico-archeologica dedicato alla Geografia Sacra del Saryarka, regione al centro del Kazakhstan e comprendente l’area della capitale Astana, è congiunto con l’Istituto di Archeologia “K.A. Akishev” di Astana (direttore Maral K. Khabdulina) e si avvale della collaborazione tecnica e logistica dell’Università Nazionale Euroasiatica “L.N. Gumilev” di Astana, nonché di un finanziamento triennale (2018 – 2020) del Ministero dell’Educazione e della Ricerca Scientifica del Kazakhstan. Il progetto ha lo scopo di studiare l’evoluzione dell’insediamento umano nella regione del Saryarka, dal periodo neolitico e dall’Età del Bronzo fino al XIX secolo quando la regione fu annessa all’Impero russo, divenendo successivamente parte integrante dell’Unione Sovietica. Particolare attenzione è rivolta sia all’età del Ferro (I millennio a.C.), quando le prime comunità nomadi saka iniziarono a sfruttare i pascoli erbosi lungo il corso del fiume Ishim, sia ai secoli finali del I millennio d.C., epoca in cui iniziò la diffusione dell’Islam nella regione. Finalità precipua del progetto è quella di analizzare come nel corso dei secoli le comunità mobili di pastori e allevatori preistorici e medievali hanno modificato il paesaggio delle steppe del Kazakhstan centrale mediante la costruzione di cittadine, abitati, necropoli e santuari, vie di comunicazione e fortezze, moschee e minareti. Lo sfruttamento delle risorse naturali e le interazioni sociali e culturali tra le diverse comunità dello spazio euroasiatico sono ulteriori ambiti d’indagine del progetto.
The Sacred Landscape of the Saryarka Region: collective monography (Sakral’nyy landshaft Saryarki: Kollektivnaya monografiya)