“Borj–e Kabotar”: architettura ed antropologia delle torri dei colombi nella provincia di Isfahan.
“Borj–e Kabotar”: architettura ed antropologia delle torri dei colombi nella provincia di Isfahan.
Il progetto ha l’obiettivo di approfondire lo studio delle torri dei colombi, una particolare architettura vernacolare in terra cruda, presente nella regione di Isfahan; molte delle torri esistenti risalgono al periodo di Shah Abbas, il sovrano Safavide che tra la fine del XVI e gli inizi del XVII ridiede il ruolo di capitale alla città.
La torre colombaia è una costruzione diffusa, dal Medio Oriente all’Europa, fino al Nordafrica, e tende ad assumere in ciascun territorio delle connotazioni autoctone. Possiamo sostenere che le torri colombaie vengono edificate secondo tipologie costruttive che risentono delle condizioni climatiche del luogo e che subiscono l’influenza dell’architettura locale. Basandoci su fonti storiografiche, geografiche e letterarie possiamo stabilire che le prime strutture di questo tipo risalgono al IV secolo dell’Egira/912-1009 c. nella città di Bukhara, per ordine di Šams ol Malek.
Nella regione di Isfahan le torri dei piccioni sono costruzioni imponenti, prevalentemente di forma cilindrica, dal diametro che può raggiungere i 20 metri ed un’altezza che sfiora i 15.
I resoconti redatti da viaggiatori e orientalisti europei come Thomas Herbert e Jean Chardin, che a partire dal XVII secolo notarono tali edifici lasciandone descrizioni e disegni, risultano molto utili per la ricostruzione storica dell’utilizzo di tali edifici.
La gran parte delle fonti insistono su una particolare funzione delle torri, che è quella di garantire la disponibilità di guano allo scopo di coltivare la terra.
Il progetto di ricerca si articola nelle seguenti attività per lo studio delle torri per i colombi da un punto di vista storico, architettonico ed antropologico: