24 Ott PHU NOI 1994-1995
Indagini archeologiche a Phu Noi 1994-1995
Il sito di Phu Noi (Distretto di Ban Mi, Prov. di Lopburi; 15°14’20″N, 100°35’02″E) è situato nella ‘fascia collinare di Takli’ al margine nord-occidentale della Piana di Lopburi (ca. 48 km da Tha Kae) [Fig. 1]. Nel 1990 gli scavi di fondazione di un padiglione in muratura del tipo Sala Thai presso il vecchio tempio buddista di legno del villaggio, misero in luce diversi resti scheletrici umani e vasellame di ceramica; a tale scoperta casuale seguì uno scavo di salvataggio condotto da Surapol Natapintu, allora direttore del ‘Central Thailand Archaeology Project’ (Archaeology Division-Thai FAD). Lo scavo portò alla luce 32 sepolture -suddivise in tre fasi mortuarie- corredate da vasi ceramici, monili di conchiglia, carapace di tartaruga, avorio e pietra. La necropoli fu datata, in base ad assenza di metallo in strato e a una prima valutazione della tipologia vascolare, intorno al 2000-1500 a.C. Le indagini stratigrafiche del sito furono poi riprese dal progetto italo-thai e permisero di accertare che il deposito archeologico –di spessore variabile da 25 a 250 cm su una superficie di ca. 5 ha [Fig. 2]– era formato da uno strato inferiore, interessato da tre fasi di una vasta necropoli ad inumazione, e da uno strato superiore prevalentemente caratterizzato da resti di abitato [Fig. 3].
Come di frequente accade in Asia sud-orientale, il grado di bio-turbazione co- e post-deposizionale non ha consentito la raccolta di affidabili campioni di carbone per datazione radiometrica. Tuttavia, il rinvenimento di manufatti di bronzo ad alto tenore di stagno, insieme alla tipologia del vasellame fittile e al diagnostico rituale d’inumazione (offerta di porzioni di animale accanto o sopra il bacino del defunto o nei pressi del cranio) hanno permesso di stabilire, grazie ai confronti con simili rinvenimenti in siti datati al 14C, che le tre fasi necropolari, riconosciute in base alla sequenza stratigrafica di più di 50 fosse di sepoltura, potevano essere assegnate ad un periodo compreso tra la fine dell’Età del bronzo (600-500 a.C.) [Figg. 4-5] e la media Età del ferro (200 a.C.-200 d.C.) [Fig. 6].
Rilevante per la comprensione del processo di crescita socio-economica di questa piccola e periferica comunità della Tailandia centrale durante il periodo indicato, è stato il rinvenimento di fusaiole di terracotta che, in numero variabile, erano deposte in quasi tutte le ‘sepolture femminili’ [Fig. 7]. Tali semplici utensili, infatti, testimoniano lo sviluppo di attività di filatura-tessitura da inquadrare nell’ambito di una produzione artigianale verosimilmente a conduzione familiare.
Lo strato abitativo superiore di Phu Noi [Fig. 8] è caratterizzato da una distintiva industria su osso/corno, da lisciatori di arenaria verosimilmente a questa connessi, e da frammenti di matrici di terracotta “a conchiglia” per il getto di piccoli e sottili strumenti di rame/bronzo comuni alla produzione metallurgica dell’Età del ferro nella provincia di Lopburi. Tale strato, in cui si segnala la comparsa di manufatti di imitazione indiana (quali i levigatoi e i monili di terracotta), è databile tarda Età del ferro (200-400/500 d.C.). La presenza, probabilmente mediata dai centri della pianura (ad es., moated sites come Tha Kae e Lopburi), di manufatti di imitazione/importazione indiana tra i resti di una piccola e periferica comunità rurale assume una notevole rilevanza in quanto segnala l’ampiezza del fenomeno di localizzazione di oggetti e di modelli comportamentali originari del Subcontinente, come, ad es., le pratiche rituali di igiene personale evidenziate dall’uso dei levigatoi.