27 Ott Avviso del 26 Ottobre 2020
Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente
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ISMEO partecipa con profondo dolore la scomparsa di Sandro Salvatori, avvenuta a Treviso il 25 ottobre 2020. Era nato a Mestre il 1 Settembre 1948, e si era laureato in Archeologia Orientale, con una tesi sul santuario rupestre Ittita di Yazilikaya, presso l’Università degli Studi di Padova. Sandro, membro di IsMEO/IsIAO/ISMEO, amava profondamente l’Oriente: ha effettuato scavi in Turchia, Iran, Oman, Pakistan, Turkmenistan e Uzbekistan, ed anche, fuori dell’Asia, in Egitto, Sudan, America Centrale, Italia. In Italia, Sandro è stato a lungo (1980-2011) Direttore Archeologo presso la “Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio del Veneto Orientale-Venezia”, dove è da tutti ricordato per la grande serietà, per il buon carattere, il senso dell’umorismo e il duro impegno che ha sempre dedicato anche al suo quotidiano lavoro istituzionale.
Attraverso più di quarant’anni, con numerosi progetti di scavo e di ricerca, la sua attività è stata dedicata a una lunga serie di problemi riguardanti fenomeni pre- e protostorici in tutto il mondo, lungo tre principali direttrici di ricerca: (a) problematica generale dei mutamenti culturali; (b) problemi di preistoria economica; (c) storia dell’arte e cronologia nel Vicino Oriente antico del III e II millennio AEC.
Particolarmente importante fu il suo ruolo di transizione, nel 1975-1978, subito dopo la direzione di Maurizio Tosi, degli scavi IsMEO di Shahr-i Sokhta (Sistan-Iran) come field director e successivamente direttore di un progetto congiunto IsMEO – “Centro Studi e Ricerche Ligabue” di Venice che non si realizzò mai, per l’inaccessibilità dell’Iran dopo la rivoluzione islamica del 1979.
Nelle ultime decadi della sua carriera, come cofondatore del Centro Studi Sudanesi e Sub-Sahriani ONLUs, in collaborazione con l’IsIAO (oggi ISMEO) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, insieme alla moglie e co-Direttrice del Centro Donatella Usai, ha effettuato scavi di enorme importanza archeologica in Sudan. Lascia la moglie, una imponente produzione scientifica di altissimo livello (si veda il sito Sandro Salvatori.academia, dove sono liberamente consultabili oltre 100 sue pubblicazioni), e un ricordo incancellabile in quanti, lavorando con lui, hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di volergli bene.
Gli amici di ISMEO, che si stringono in un abbraccio affettuoso alla moglie e alla famiglia, certamente non dimenticheranno mai il suo contributo all’archeologia italiana in Asia e in Africa.