28 Jan “Paradisi e Terre Pure” – M.A. Polichetti – 26 gennaio 2022
Massimiliano A. Polichetti
Paradisi e Terre Pure
Una comparazione dei “luoghi della beatitudine” nell’ambito
cristiano e buddhistico-mahayanico
Mercoledì 26 gennaio 2022
Ore 16.30
Sala Conferenze “F.M. Gambari”
Museo delle Civiltà
Parte del ciclo integrato di iniziative Museo delle Civiltà/ISMEO
“Ripensare il mondo. Il confronto tra culture nella formazione delle civiltà”
La prima attestazione del mito del “paradiso terrestre” è inserita nel racconto in lingua sumerica conosciuto con il titolo di Enki e Ninḫursaĝa (inizio del II millennio a.E.C.). Quasi ogni cultura ha successivamente ritenuto non solo di teorizzare, ma anche di dare più o meno puntuali descrizioni di “luoghi” nei quali abbondano giardini pieni delle più varie essenze botaniche, luoghi di beatitudine – da sperimentarsi talvolta anche in questa stessa vita – pervasi dal suadente annuncio della dottrina spirituale come emessa dalle voci di entità metempiriche (ma diffusa anche dagli alberi, gli animali, i raggi di luce e lo stesso spazio), esseri numinosi i quali colmano questi luoghi delle loro qualità eccelse; la superficie della terra è pura in ogni direzione, senza asperità e imperfezioni, levigata come il lapislazzuli e “soffice come il palmo della mano di un bambino”.
Secondo la descrizione che ne dà il Canone in lingua pali nel Dighanikaya, un tale luogo è circondato da sette muraglie fatte d’oro, argento, berillo, cristallo, rubino, corallo e da vari gioielli. Nella regola dell’ordine monastico mulasarvastivadin il palazzo presenta sette recinti, fatti però solo di quattro materiali preziosi: oro, argento, berillo e cristallo.
La lettura di queste descrizioni riecheggia inevitabilmente l’ultimo, in ordine di redazione, dei testi sacri del Cristianesimo; nell’Apocalisse di Giovanni di Patmos (21, 16-21) si trova infatti la seguente interessante descrizione del Regno di Dio tra gli uomini o Gerusalemme celeste: «La città è a forma di quadrato […] le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. Le fondamenta delle mura della città sono adorne d’ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di zaffiro, il terzo di calcedonio, il quarto di smeraldo, sardonice, cornalina, crisolito, berillo, topazio, crisopazio, giacinto e ametista».
È possibile seguire la presentazione via YouTube tramite il seguente link: https://youtu.be/SlScN9nV11I